Muoversi per conoscere. Mettersi in viaggio per scoprire città e immergersi in culture diverse; visitare i luoghi che hanno vissuto le pagine più atroci della storia del Novecento non solo per essere testimoni del dolore ma soprattutto per essere consapevoli che anche l’indifferenza di fronte a tutto questo è una responsabilità.
Più di ottocento tra bambini e ragazzi delle scuole trentine durante quest’anno scolastico hanno visitato il museo Meis di Ferrara, unico museo dell’ebraismo italiano e della Shoah. Alla proposta di Fondazione Caritro, che ha sostenuto le spese di viaggio e di ingresso al museo, hanno aderito ben 46 classi dalle scuole elementari agli istituti superiori. Alcuni gruppi partiranno nelle prossime settimane, mentre chi è già stato a Ferrara si è incontrato all’auditorium Melotti in due mattinate che avevano l’obiettivo di ripercorre il viaggio attraverso lo sguardo degli studenti. Lo hanno fatto con articoli, video, podcast e disegni. E proprio da questi elaborati, consegnati alla Fondazione al ritorno dalle visite d’istruzione, sono nate le riflessioni portate sul palco del Melotti da alcuni ospiti d’eccezione.
Dopo il saluto del presidente di Fondazione Caritro Carlo Schönsberg, che ha ricordato il legame con il Meis nato assieme al prestito della statua lignea del Simonino di proprietà della Fondazione, la storica Elena Tonezzer ha dato voce al direttore del Meis Amedeo Spagnoletto ed allo storico della mentalità Francesco Filippi. Nel loro dialogo con la moderatrice hanno offerto punti di vista nuovi, che non si trovano sui libri e che si sono agganciati proprio allo sguardo offerto dagli studenti.
«Grazie a questo progetto tante scuole sono arrivate al museo in modo quasi inaspettato – ha commentato entusiasta il direttore Spagnoletto -. E vedendo i vostri elaborati posso dire che avete colto appieno l’obiettivo del museo: conoscersi. E’ importante visitare luoghi come il Meis che fanno memoria delle pagine più buie del Novecento, ma anche per capire quanto sia importante conoscersi meglio tra persone, tra culture. Questo è il contributo più bello che avete al Meis, perché significa che il nostro lavoro non è vano. Vi ringrazio: ci avete dato la possibilità di toccare con mano il sogno che aveva chi ha realizzato il museo».
Di ritorno dal Meis, le classi hanno raccontato ciò che hanno imparato sulla cultura ebraica facendo parallelismi con il presente, con altre situazioni in cui il sospetto, il pregiudizio e la discriminazione spingono a mettere un’etichetta sulle persone. Lo storico Filippi, durante le due mattinate al Melotti, li ha invitati a riflettere sull’importanza di muoversi per conoscere: «Significa immergersi. Voi lo avete fatto nella vostra esperienza al Meis. Fondazione Caritro vi ha accompagnato. E ora che vi siete “sporcati le mani” con quest’esperienza, non potete più dire “non lo sapevo”. Siete stati contaminati e potete fare altrettanto. Siete parte del racconto che fa Mies. Avete conosciuto anche il dolore, ma soprattutto ora sapete che girarsi dall’altra parte ed essere indifferenti di fronte alle discriminazioni ha le sue responsabilità. Ecco perché il vostro viaggio verso i luoghi della memoria diventa la base del vostro futuro».
Caterina De Mata, giovane regista romana che ha ereditato la passione e la professione del padre, ha portato al Melotti il suo documentario “Come foglie al vento” (GUARDALO QUI). Un’altra voce ed un altro linguaggio per dialogare con i più giovani su questi temi. Narra la storia di Riccardo Calimani, scrittore e storico, che durante una passeggiata nel ghetto di Venezia, si imbatte in due adolescenti cui racconta la storia dei propri genitori in un viaggio temporale attraverso gli anni del Fascismo e della Shoah. I due ragazzi in gita in laguna ascoltano oggi quanto vissuto da due giovanissimi che, molti anni prima, per aver salva la vita, furono costretti a fuggire dalla loro città, come foglie al vento.
🎬 Materiali delle scuole
Nella sezione sottostante vengono condivisi i realizzati dalle scuole partecipanti all’iniziativa promossa da Fondazione Caritro.
🔹 Classe 4 di Verla di Giovo dell’IC Cembra > clicca qui
🔸 Classi 1 A-B della scuola secondaria di primo grado “Alberti” di Tesero > clicca qui
🔹 Classe 1 L di Rovereto dell’IC Don Milani > clicca qui
🔸 Classi 1 e 2 di Arco SSPG > clicca qui
🔹 Classi 5 A-B della scuola primaria di Giovo > clicca qui
🔸 Classe 1 C dell’istituto di Arco > clicca qui
🔹 Classe 2 G dell’istituto di Arco > clicca qui
🔸 Classe 3 A di Arco SSPG > clicca qui
🔹 Classe 3 E di Arco SSPG > clicca qui
🔸 Classe 2 A di Rovereto dell’IC Don Milani > clicca qui
🔹 Classe 3 A-B dell’IC di Cembra > clicca qui
🔸 Classe 1 A-B di Riva del Garda dell’istituto TEC Floriani > clicca qui