
Benvenuti e benvenute all’undicesimo episodio della rubrica “SHH!”: l’iniziativa che rompe il silenzio sulla parità di genere.
Oggi condividiamo l’articolo scritto da Carlo Antonio Franch per Vita Trentina in occasione dell’appuntamento con Jacopo Veneziani in “Perfette Sconosciute”. L’evento fa parte di PARIDEE, l’iniziativa di Fondazione Caritro per la parità di genere.
Al termine della lettura è presente un contenuto utile ad approfondire i temi trattati 
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“Artiste, perfette sconosciute” – 26 gennaio 2025, Vita Trentina
Il progetto della Fondazione Caritro, nato l’anno scorso con il nome di “Paridee: storie e idee per la parità di genere”, in collaborazione con la Fondazione Cassa Rurale Val di Non e il Comune di Cles, e con Feltrinelli Education, indica un percorso per contribuire allo sviluppo di modalità di contrasto alle diverse forme della disparità di genere.
In particolare, l’impegno è quello di realizzare eventi, progetti e collaborazioni che agiscano sulle basi culturali della società. Nell’ambito dell’arte, nel palazzo assessorile di Cles, si è svolta un’interessantissima serata con Jacopo Veneziani, storico dell’arte, autore di libri e brillante divulgatore, volto noto della TV nel programma “In altre parole”, condotto da Massimo Gramellini.
“Perfette sconosciute. Racconti di donne che la storia ha preferito tacere” è stato il titolo che lo studioso ha dato alla sua esposizione. Iniziando dalla preistoria e arrivando fino ai giorni nostri, Veneziani ha raccontato tutte le vicissitudini delle donne artiste, le umiliazioni subite, il non riconoscimento del loro talento. Ha mostrato immagini della preistoria tratte dal suo sussidiario scolastico, in cui era riportata l’idea che l’impegno degli uomini nel paleolitico era quello di far progredire il mondo, mentre le donne si dedicavano ai figli e alle cure domestiche. “Questi concetti sono stati smentiti da archeologi e ricercatori che recentemente hanno dimostrato una realtà primitiva completamente diversa; anche le donne andavano a caccia ed erano anche protagoniste nell’esecuzione delle pitture rupestri”, ha spiegato Veneziani.



Attraverso una carrellata di immagini di artiste e delle loro opere di cui tante sconosciute, lo storico ha messo in luce scultrici del Rinascimento, pittrici del Settecento, protagoniste dell’impressionismo e dell’espressionismo astratto americano, riconoscendo il loro coraggio e il loro talento. Fino alla metà dell’Ottocento le donne erano costrette a nascondere la propria identità: i quadri da loro realizzati erano accettati solo con una firma maschile, perché maggiormente valutata. “Perché non ci sono state grandi artiste?” di Linda Nochlin è un libro consigliato dal relatore; ne riportiamo un sintetico estratto dalla presentazione on line: “Non solo Nochlin scava oltre le mistificazioni della cultura patriarcale, ma corregge anche i limiti della prospettiva femminista e dimostra quali e quanti condizionamenti abbiano storicamente precluso alle donne la possibilità di eccellere nel campo dell’arte, ovvero di raggiungere risultati artistici paragonabili a quelli degli uomini”.
Per quanto si possa conoscere tanto riguardo alla storia dell’arte, Jacopo Veneziani sa sorprendere sempre con conoscenze inedite. Presentando immagini di molte artiste poco conosciute le cui opere d’arte sono oggi esposte nei più prestigiosi musei del mondo, riportiamo i nomi, tra le tante citate, di Properzia de’ Rossi, nata a Bologna nel 1490 e morta nel 1530, la prima scultrice d’Europa, che tra il 1525 e il 1526 eseguì dei lavori nel cantiere della Basilica di San Petronio di Bologna a fianco di artisti famosi. Con la sua grande abilità riusciva a scolpire perfino i noccioli delle ciliegie. Tra tante altre, ha mostrato Dora Maar fotografa, modella di successo, socialmente e politicamente impegnata, ricordata da tutti solo come l’amante di Picasso. Angelika Kauffmann fu una delle rare donne a diventare socia di diverse accademie d’arte.
Al termine della relazione, Lucia Barison, della Fondazione Cassa Rurale Val di Non, invitata, in quanto donna, dal presidente Dino Magnani a intervenire, ha ringraziato Jacopo Veneziani “per la brillante esposizione delle figure di donne straordinarie e ricordato che la collaborazione tra le due Fondazioni ha dato risultati molto soddisfacenti”. Simona Malfatti, assessora del Comune di Cles, anche lei entusiasta dell’evento, ha concluso con un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato.
Articolo a cura di Carlo Antonio Franch, Vita Trentina.
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