WELFARE A KM ZERO: LA FIRMA DEL PROTOCOLLO DI INTESA
“Welfare a Km Zero” è un percorso che vuole sostenere e rafforzare il welfare comunitario e generativo nella società trentina; ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e presentato pubblicamente nel 2015, ha visto subito la collaborazione di Provincia e Fondazione Demarchi, proprio con l’obiettivo di individuare nuove risorse generandole dalla comunità nel suo insieme.
In questo senso il Protocollo sottoscritto oggi fra il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto Michele Iori, l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, l’assessore del Consiglio delle Autonomie Locali Stefano Bisoffi in rappresentanza del presidente Paride Gianmoena e il presidente della Fondazione Demarchi Piergiorgio Reggio, sancisce un nuovo modo di lavorare. L’obiettivo è valorizzare la scelta di coordinare le risorse pubbliche e private disponibili, rafforzando la collaborazione tra Provincia, le due Fondazioni e coinvolgendo un ulteriore soggetto strategico per lo sviluppo delle politiche sociali provinciali: gli enti locali attraverso il Consiglio delle Autonomie locali.
Il Protocollo oggi sottoscritto individua risorse finanziarie, per il 2017, complessivamente pari a 800.000 euro. Infatti Fondazione Caritro ha stanziato contributi per 500.000 euro volti a sostenere i progetti di welfare generativo realizzati in rete, a questi si aggiungono 250.000 euro dalla Provincia e destinati alle Comunità e al Territorio Val d’Adige, infine Fondazione Demarchi mette a disposizione 50.000 per l’ulteriore accompagnamento dei progetti sviluppati nel percorso. A questo investimento si sommano le risorse, pari a 115.000 euro, che Fondazione Caritro ha già sostenuto nel 2015 per lo start up del progetto. Al primo bando, che si è chiuso lo scorso mese di marzo, hanno partecipato 25 progetti, 209 soggetti diversi, per un totale di richiesta contributi pari a circa 2,5 milioni di euro.
“Gli strumenti del welfare tradizionale non sono più sufficienti per affrontare tutti i cambiamenti della società, sempre più esposta a fragilità, frammentazione, nuove solitudini – ha spiegato l’assessore Zeni -, per questo rivolgersi al welfare generativo è strategico: dobbiamo cercare sempre più di costruire reti fra soggetti diversi perché su questo ci giochiamo la tenuta della comunità. In tal senso il progetto Welfare a Km Zero rappresenta un punto di vista nuovo, che mette in campo azioni diverse strutturate fra alcune tematiche di largo interesse, ovvero: la condizione anziana, la facilitazione diffusa, i luoghi incubatori di comunità, le nuove vulnerabilità e il nuovo lavoro di comunità, il welfare in montagna. Abbiamo visto, dalla larga partecipazione, che la nostra comunità c’è, ora mettiamo a disposizione strumenti e risorse”.
“Per Fondazione Caritro si tratta di un progetto fondamentale, con il quale ci siamo posti tre obiettivi – ha proseguito il presidente Iori -. Il primo era sensibilizzare il territorio sul tema del welfare generativo e i numeri hanno dimostrato che il territorio è stato reattivo, quindi puntare a una partnership pubblico-privato, infine portare a compimento questi progetti”. Il presidente Iori ha quindi approfondito alcuni numeri: “Le risposte sono state molteplici: al bando hanno partecipato 209 soggetti diversi con 25 progetti, di questi 126 erano rivolti al welfare sociale e 83 a tematiche extra welfare; i progetti fanno riferimento a tutte le cinque aree individuate dal bando: per il 32% riguardano progetti rivolti alle nuove vulnerabilità, per il 24% ai luoghi incubatori, per il 20% al welfare in montagna, per il 16% alla condizione anziana e per l’8% alla facilitazione diffusa”.
Nella parole dell’assessore del Consiglio delle Autonomie Bisoffi, tutto il sostegno a questo importante progetto di promozione della coesione sociale e di interazione fra pubblico e privato, tramite le risorse che la Provincia ha assegnato alle Comunità di Valle, pari a 250.000 euro; infine, come ha ricordato il presidente Reggio, la Fondazione Demarchi ha il compito specifico di accompagnamento dei progetti che saranno scelti e approvati, per mantenerne la coerenza con lo spirito generativo del progetto.
La sottoscrizione oggi del Protocollo, approvato dalla Giunta provinciale lo scorso mese di aprile, sancisce la formalizzazione di una collaborazione avviata da due anni e finalizzata a promuovere il welfare generativo. Nel dettaglio il progetto riguarda il Welfare a km Zero, iniziativa promossa da un soggetto privato, Fondazione Caritro, assieme al sistema pubblico di Provincia e Fondazione Demarchi per sperimentare una modalità d’intervento che valorizzi i territori e le loro risorse in un’ottica generativa, individuando i temi da sviluppare partendo dal “basso”. Durante una prima fase sono state effettuate interviste a circa 200 figure significative tra giugno e dicembre 2015, dalla quale sono emersi 5 temi da approfondire nel corso di sette laboratori tra giugno e dicembre 2016: uno sulla condizione anziana, uno sulla facilitazione diffusa, due sui luoghi incubatori di comunità, due sulle nuove vulnerabilità e nuovo lavoro di comunità, uno sul fare welfare in montagna. I laboratori hanno visto la partecipazione di oltre 200 soggetti, tra i quali molti non appartenenti al mondo classico del sociale, che hanno avuto modo di conoscersi, imparare a collaborare e a coprogettare iniziative afferenti alle tematiche dei laboratori, sotto la guida di esperti del sociale e con la consulenza della Facoltà di economia dell’Università di Trento per la redazione di un business plan.
Bando 2017
Il bando è stato pubblicato dalla Fondazione Caritro nel gennaio 2017. Alla data di scadenza, 15 marzo 2017, sono pervenuti complessivamente 25 progetti per una richiesta totale di contributi di circa 2,5 milioni di euro. Il 50% dei proponenti hanno partecipato ai laboratori di Welfare a km 0. Rilevante, nella prima analisi dei progetti pervenuti, la risposta del territorio: 209 realtà coinvolte, 126 delle quali facenti parte del sistema del welfare sociale. Inoltre, sul territorio provinciale vi è stato il coinvolgimento da enti appartenenti a quasi tutte le Comunità di Valle.
Tramite il bando Fondazione Caritro, Provincia e Fondazione Demarchi si impegnano nel settore sociale, sostenendo progetti che promuovano la coesione sociale e le interazioni fra diverse realtà pubbliche e del privato sociale. Il bando ha riguardato appunto progetti di welfare generativo programmati e realizzati con logiche di rete logiche di rete in grado di valorizzare le competenze e le risorse umane e fisiche disponibili in un determinato territorio. Ogni rete doveva essere formata da almeno 3 realtà con sede in provincia di Trento, tra cui una realtà non-profit che agisce con esperienza nel sistema del welfare sociale trentino; ogni rete inoltre poteva essere formata da realtà appartenenti al sistema del privato sociale o da enti locali. I progetti dovranno essere attivati nel 2017 con una prospettiva triennale che miri alla autosostenibilità del percorso avviato.
Cos’è il welfare generativo
Il welfare generativo costituisce lo sviluppo del welfare classico, che da insieme di interventi a sostegno delle fasce fragili della popolazione in un’ottica assistenzialistica diventa agente di attivazione di tutte le risorse, comprese le persone stesse e le loro potenzialità, per sviluppare l’inclusione sociale e la coesione territoriale. Questa evoluzione rispetta pienamente l’impostazione della legge provinciale sulle politiche sociali (LP 13/2007), che individua come attori delle politiche sociali provinciali – ognuno secondo le proprie competenze – non solo l’ente pubblico (Provincia e comunità attraverso i servizi sociali territoriali), il terzo settore e le APSP, ma coinvolge a pieno titolo i cittadini singoli o associati – compresi i destinatari primi dei servizi -, le famiglie, le organizzazioni sindacali ed anche i soggetti economici for profit.
Ulteriori informazioni: www.welfareakmzero.it e Facebook.com/welfareakmzero