Dopo l’importante restauro conservativo che si è concluso un anno fa, Fondazione Caritro ha valorizzato nuovamente la sua sede roveretana attraverso lo spettacolo portato in scena dalla compagnia Evoè. Una visita teatralizzata inedita, scritta da Maura Pettorruso dopo un’attenta ricerca storica. Le visite rientrano nella cornice dell’iniziativa “è cultura!” promossa da Acri, l’Associazione nazionale di casse di risparmio e fondazioni, e Abi, Associazione bancaria italiana, che prevede ogni primo ottobre l’apertura e visite guidate delle sedi storiche degli enti partecipanti.
E’ stato Benone del Bene a raccontare del suo arrivo a Rovereto e della sua fortuna diventando i primi abitanti del palazzo. Poi l’incontro con una cameriera al servizio di una famiglia “agitata”, quella dei conti d’Arco. Gli spettatori hanno quindi attraversato il tempo delle clarisse, quando il palazzo ospitò questa rinomata istituzione religiosa voluta da Bernardina Floriani della Croce, per approdare nel 1870 quando le sale ospitarono studenti e studentesse. E, infine, una vivace polemica sul restauro del palazzo, segno dei tempi e delle grandi trasformazioni in corso. Un viaggio a ritroso per scoprire origini, storie e bellezze di questo palazzo “simbolo” di Rovereto.
Una visita che ha riscosso grande partecipazione da parte delle scuole – con ben 100 studenti e studentesse in visita – ma anche da parte dell’intera comunità che ha portato al rapido “sold out” delle date aperte al pubblico.