Benvenuti e benvenute al nono episodio della rubrica “SHH!”: l’iniziativa che rompe il silenzio sulla parità di genere.
Oggi è Vittoria, capitana della Trentino Volley, a condividere il proprio pensiero su questo importante tema.
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Vittoria Prandi è una pallavolista italiana nata nel 1994 a Modena. Palleggiatrice di talento, si è distinta per la sua determinazione e il suo spirito di leadership, qualità che l’hanno portata a diventare capitana della Trentino Volley. Con una carriera che l’ha vista giocare per 11 diverse squadre, ha costruito un percorso ricco di esperienze che l’hanno formata sia come atleta che come persona. Vittoria è nota per la sua capacità di creare sintonia all’interno delle squadre e per la passione inesauribile per la pallavolo, uno sport che ha scoperto da bambina e che l’ha accompagnata fino ai vertici del panorama nazionale.
L’INTERVISTA ⬇️ a cura di Nicholas Tasin, Fondazione Caritro
🔸 Benvenuta Vittoria, capitana della Trentino Volley. Siamo qui oggi anche per ricordare che Trentino Volley collabora con Fondazione Caritro per quanto riguarda il progetto Paridee sulla parità di genere. Innanzitutto, come stai e come stai vivendo questa stagione che è iniziata nel miglior modo possibile, quindi con dei successi?
Ciao, grazie. Sono molto contenta che mi abbiate dato quest’opportunità, perché è un tema molto, molto importante. Io sto bene, tutto bene. Anche con le mie compagne abbiamo un bel feeling e stiamo andando bene.
🔸 Non c’è che migliorare. Partiamo dagli inizi. Com’è nata la tua passione per la pallavolo?
E’ nata guardando un cartone animato, Mila e Shiro, non so se qualcuno lo guarda. Quando avevo cinque anni, infatti, appena tornavo a casa da scuola, non vedevo l’ora di godermi il cartone animato. Da lì è nato il mio amore, la mia passione per questo sport, che tuttora è vivo.
🔸 Documentandomi su di te, ho notato che nella tua carriera hai cambiato 11 squadre. Cambiare 11 squadre vuol dire anche dover rinunciare spesso nella propria vita a dei rapporti significativi. Come hai vissuto questi sacrifici e ora, in questo momento della tua vita, stai cercando anche una stabilità?
Sì, beh, sicuramente ci si affeziona sempre a tante persone, ma quando fai tanti cambi di squadre, case, città, capisci davvero chi tiene a te. Anche se sei lontana da casa e dai tuoi affetti, chi ti vuole bene c’è sempre. E riesci sempre a trovare un luogo, un momento in cui vedersi. Questo mi ha aiutato a capire chi sono le persone a cui tengo davvero e chi tiene a me.
🔸 Essere capitana della Trentino Volley è sicuramente un onore, una responsabilità, però porta sia soddisfazioni che anche difficoltà. Quali sono le maggiori soddisfazioni, ma anche le maggiori difficoltà, nell’avere un ruolo del genere?
Beh, sicuramente è un grande orgoglio. Sono davvero onorata di essere capitana di questa società. Rappresenti un po’ le tue compagne e quando c’è bisogno si chiede sempre una mano al capitano. Non lo vedo come una difficoltà, perché è nella mia indole aiutare chi ha bisogno. Certo, in un percorso ci sono sempre piccoli ostacoli, ma con intelligenza e comunicazione si risolve tutto.
🔸 Questa è una stagione che è partita con un bel filotto di successi. Però so che le sportive e gli sportivi amano ragionare partita per partita. Posso chiederti come state lavorando per fare in modo di restare concentrati, nonostante i successi, sulle partite che dovranno venire?
Certo. Bisogna sempre avere fame di vittoria, perché gli avversari non ti concedono nulla. Devi avere grinta e tanta voglia di portare a casa il successo, perché senza quella è difficile vincere. La chiave è mantenere la giusta dose di carattere e grinta.
🔸 In questa stagione qual è stata la partita che ti ha dato la sensazione di essere realmente una squadra forte e di poterti fidare delle tue compagne?
Ti dico la verità, un po’ in tutte. Ogni partita è diversa. A volte sembra tutto facile, ma in realtà non lo è. Bisogna sempre spingere sull’acceleratore e mai rallentare. Ogni vittoria è la prova che la voglia di vincere c’è e funziona.
🔸 Sei una palleggiatrice. Qual è il passaggio per cui vai più fiera nella tua carriera?
Sicuramente la promozione con Pinerolo, che mi ha permesso di essere titolare in Serie A1, il mio sogno. Poi mi ricordo anche quando, da bambina, giocai un torneo a Modena. Lì mi vide la squadra di Busto Arsizio, dove feci tre anni e iniziai il mio percorso a livello professionistico. Anche quello è stato un passaggio fondamentale per il mio sogno.
🔸 Parlando di parità di genere, qual è l’elemento che ti fa più arrabbiare della disparità di genere nello sport della pallavolo?
Sicuramente gli stipendi. I giocatori maschi prendono di più. E poi, il fatto che è sempre un po’ un mondo più maschilista. I pareri delle donne sono spesso considerati secondari rispetto a quelli degli uomini.
🔸 Secondo te, Trentino Volley sta adottando accorgimenti per fare in modo che questa disparità sia più limitata?
Sì, sicuramente. Il fatto che abbiano aderito al progetto Paridee è una dimostrazione di grande disponibilità e apertura. Noi donne ne siamo solo felici.
🔸 Se avessi la possibilità di lanciare un messaggio a chi ha il potere di cambiare le cose, cosa diresti?
Di ascoltarci di più e di considerarci maggiormente. Credo che ognuno di noi possa dare il proprio contributo e una maggiore collaborazione sarebbe davvero importante.
🔸 Io ti ringrazio per aver risposto alle nostre domande. Sei stata gentilissima e ti auguro una buona giornata.
Grazie a voi, grazie mille. Mi raccomando, veniteci a vedere!
Intervistatore: Nicholas Tasin, Fondazione Caritro