MEMORIA E SHOAH
In occasione della Giornata della Memoria Fondazione Caritro con il Laboratorio di storia di Rovereto e il Collettivo Clochart, in collaborazione con la Cooperativa sociale La Rete, il Comune di Rovereto, A.N.P.I. Rovereto – Vallagarina, con la promozione di IPRASE Trentino e con il sostegno di Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, propone un doppio appuntamento virtuale rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado e a tutta la cittadinanza. Nonostante il difficile contesto di emergenza sanitaria, si ritiene importante non dimenticare queste significative ricorrenze e al contempo fornire degli spunti di riflessione alle scuole.
In particolare, si presenta “Gusci umani vuoti”, una cantata drammatica sulla deportazione in Germania dal manicomio di Pergine di 299 uomini e donne internati di lingua tedesca, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 maggio 1940. Lo spettacolo era andato in onda lo scorso gennaio e la storia veniva raccontata da un gruppo di giovani attori, tra cui tre ragazzi disabili. Doveva rappresentare l’inizio di un percorso che avrebbe portato a perfezionare la rappresentazione teatrale l’anno dopo. L’arrivo della pandemia ostacolò tale intento ma non lo fermò, è così che è nata questa modalità a distanza, dalla raccolta di alcune immagini affinché il ricordo delle vittime e dei carnefici non svanisca, trattandosi, come per il poeta-prigioniero Vittorio Sereni, “non di rappresaglia o rancore. / Ma d’inflessibile memoria.”
La vicenda narrata è uno degli episodi più drammatici della storia del Novecento trentino, talvolta dimenticato. Con l’espressione gusci umani vuoti si fa riferimento a quelle che erano considerate le “vite senza valore”, ovvero i malati psichici e i disabili.
Lo spettacolo è indissolubilmente legato alla conferenza “Indagine su una giornata al di sopra di ogni sospetto”, che vede tra gli ospiti Walter Baberis, professore ordinario di Storia moderna e presidente della casa editrice Einaudi e Valentina Pisanty, semiologa e insegnante di Filosofia del Linguaggio e Semiotica del Testo all’Università di Bergamo. Gli interventi sono moderati da Quinto Antonelli, ricercatore presso il Museo storico del Trentino.
“Anche quest’anno Fondazione Caritro commemora il 27 gennaio e lo fa in modo particolare, ricordando la deportazione di circa 300 gusci vuoti, così tristemente definiti, che segna un momento buio nella storia trentina. I grandi disastri storici come la Shoah che ha provocato migliaia di morti, partono da tante piccole situazioni, alle volte sottili, di cui non si percepisce la possibile portata, ed è per questo che è fondamentale ricordare.” commenta Mauro Bondi, Presidente di Fondazione Caritro.
Per Fondazione Caritro tali iniziative sono un modo per trasmettere la Memoria alle nuove generazioni, ma anche per interrogarsi sulle vicende che hanno portato a tragedie che hanno segnato la storia. Per questo, gli interlocutori dell’iniziativa sono soprattutto i giovani: protagonisti dell’oggi e del domani. L’imminente futuro porta con sé grandi sfide ed è fondamentale che la necessaria ripartenza imposta dalla pandemia sia occasione per gettare le basi di una società fondata sul rispetto, dignità e tutela delle diversità, dove l’intolleranza, l’odio e l’aggressività siano sempre condannate.
Sul sito di Fondazione Caritro sono scaricabili le “Testimonianze gusci umani vuoti“, la guida per gli insegnanti (materiale didattico) con approfondimenti e spunti per la Giornata della Memoria e i link di collegamento allo spettacolo e alla conferenza ( http://bit.ly/giornatadellamemoriaFC ).