FONDAZIONE CARITRO SEMAFORO VERDE PER IL PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTIVITÀ: OLTRE 7 MILIONI NEL 2020
Percorsi di eccellenza per giovani ricercatori, opportunità di rafforzamento delle collaborazioni e forme di contaminazione tra il sistema della ricerca e quello delle realtà produttive. E ancora il sostegno a progetti con potenziali ricadute per lo sviluppo del territorio e la promozione di incontri e dibattiti di alto livello sui temi di attualità. Queste alcune delle linee guida dei progetti che Fondazione Caritro intende realizzare nel corso del 2020 attraverso i finanziamenti dei diversi bandi che mettono complessivamente sul tavolo 7 milioni e 450 mila euro.
Semaforo verde del Comitato di indirizzo, guidato dalla Presidente Elena Tonezzer, al Programma pluriennale di attività 2020/22, che prevede di stanziare nel prossimo triennio 22 milioni e 150 mila euro in totale.
“Gli obiettivi sono diversi – commenta Mauro Bondi, Presidente di Fondazione Caritro – rafforzare la capacità di rispondere ai propri scopi di utilità sociale e sviluppo economico per migliorare la lettura e la comprensione delle dinamiche territoriali, ma anche implementare un processo organizzato di valorizzazione del patrimonio conoscitivo attraverso l’attività istituzionale”.
E in quest’ottica Fondazione Caritro intende accompagnare, affiancandoli, i soggetti beneficiari di finanziamento mediante un virtuoso sistema di monitoraggio in grado di rispondere alla duplice funzione di supporto alla realizzazione di singoli progetti e di ascolto incessante dei territori.
“In questo momento – dice Filippo Manfredi, Direttore Generale di Fondazione Caritro – siamo concentrati in particolare nell’analisi di due filoni di finanziamento pluriennale: quello del welfare generativo e dell’innovazione didattica. Qui dedichiamo energie all’impostazione di un metodo di lavoro strutturato che consenta di dare ulteriore impulso alle azioni programmate”.
Sono quattro le macro aree individuate quali “Ricerca scientifica e tecnologica”, che pesa per il 42% e 3 milioni e 130 mila euro, e “Arte, attività e beni culturali” (26%) per 1 milione e 970 mila euro. Spazio poi a “Volontariato, filantropia e beneficenza” (16%) per 1 milione e 220 mila euro, quindi “Educazione, istruzione e formazione” (16%) per 1 milione e 130 mila euro.
Una Fondazione sempre più aderente al territorio. “Negli ultimi 26 anni – evidenzia Bondi – abbiamo cambiato veste e ci siamo dotati di una struttura per il supporto al territorio, le erogazioni hanno sempre registrato un incremento positivo fino a raggiungere i 132 milioni dalla costituzione della Fondazione: la strada è tracciata e si prosegue in questo solco dalle ottime e interessanti ricadute”.
Diverse poi le novità operative. “Le richieste di contributo – spiega Manfredi – devono essere presentate sulla piattaforma digitale on-line bidirezionale, In cui il potenziale candidato può prendere visione di tempi, modalità, requisiti e documentazione necessaria”.
Sono quattro i bandi 2020 già pubblicati. “Scuola-territorio” nel settore istruzione per 200 mila euro e la scadenza delle domande è fissato per il 10 febbraio prossimo, quindi 150 mila euro per il “Primo bando quadrimestrale” in cultura, le cui candidature devono arrivare entro il 20 gennaio.
Il “bando annuale” in cultura stanzia, invece, 400 mila euro (scadenza 28 gennaio), mentre entro il 30 gennaio si può fare domanda per il “Bando annuale produzioni culturali” che vede un finanziamento complessivo di 250 mila euro.
I programmi prevedono inoltre la sperimentazione di forme di innovazione sociale, ma anche la co-progettazione di interventi pluriennali di welfare generativo in grado di coinvolgere molteplici attori pubblici e privati della comunità, senza dimenticare il sostegno a progetti nazionali per contrastare la povertà educativa minorile stimolando in particolare la partecipazione attiva e propositiva anche delle realtà del territorio.
Sono in concreto davvero tante le iniziative portate avanti da Fondazione Caritro, anche in progetti accordi di partnership con importanti istituzioni del territorio come l’Università degli Studi di Trento oppure nel recente accordo rinnovato con diversi attori del Terzo settore e le associazioni di categoria oltre alla partnership con l’Ordine degli avvocati di Trento e quello di Rovereto in favore delle persone più fragili e deboli del tessuto sociale.